Sacred Reich – Awakening (recensione)

Sacred Reich – Awakening (recensione)

Agosto 31, 2019 Off Di fr3ng

La prima domanda che mi sono fatto dopo l’ascolto del nuovo disco dei Sacred Reich è stata: “ma era veramente necessario farlo?”.

Non fraintendetemi, non è un disco brutto. Tutto sommato è un buon disco, ben prodotto, ma non potrebbe essere altrimenti visto che parliamo di mostri sacri.

Ed è proprio perché parliamo di mostri sacri, che non tiravano fuori un album dagli anni ’90, che uno è portato ad aspettarsi un disco della madonna, ma purtroppo disco della madonna non fu.

Scordatevi la velocità di Ignorance, il groove di Surf Nicaragua e i riffoni di The American Way. Awakening è un disco fin troppo pulito in cui a tratti il thrash scompare per far spazio a tinte più heavy e melodiche.

L’album, composto da 8 pezzi e prodotto dalla Metal Blade, parte con un tiro niente male, grazie alle due tracce Awakening e Divide & Conquer (peccato solo per i ritornelli inutilmente melodici e scontati), per poi procedere con intensità altalenante. Salvation è ad esempio un tentativo di pezzo heavy metal un po’ posticcio e noioso, mentre la successiva Manifest Reality torna a restituire potenza, anche se pure li si poteva lavorare di più sulla scrittura. Dopo di che un bel piattume fino alla settima traccia, Revolution, brano di due minuti e mezzo di chiara ispirazione hardcore punk. Chiude Something to Believe, che definirei pop rock.

L’unica certezza sono gli assoli, sempre perfetti e carichi di wah e whammy bar.

Per concludere, non definirei il disco universalmente brutto. È semplicemente un album diverso, in cui la band, probabilmente invecchiata, ha provato ad abbracciare soluzioni per essa nuove. Quello che è certo è che per chi, come me, si aspettava un revival di suoni e stile old school thrash, Awakening potrebbe risultare una delusione.