Witchtrial – s/t 12″(recensione)

Witchtrial – s/t 12″(recensione)

Maggio 7, 2019 Off Di fr3ng

Il 2019 sembrerebbe l’anno del metal punk, inteso come un insieme variopinto di miscugli tra le due famiglie. In questo senso, la tendenza è quella di rimanere comunque ancorati a sonorità old school (e aggiungo “per fortuna”), che siano esse più vicine all’una o l’altra “razza”. Non stiamo parlando del metalcore plasticone e pulito degli anni 2000, per intenderci. Parliamo di ibridi grezzi, rabbiosi, a volte lo-fi.
I Wichtrial di Washington DC si infilano prepotentemente in questo filone.
Si tratta di una band relativamente nuova (il demo risale al 2017) ma composta da membri di nomi ben noti quali Protester, Red Death e Ajax.
Il disco oggetto della recensione è un EP selftitled di 6 tracce, stampato su 12″ e prodotto da Beach Impediment Records.
Nei primi minuti di ascolto ho una forte sensazione di già sentito. L’intro infatti ricalca sonorità tipicamente slayeriane, che ricorreranno più volte durante il disco (la chiusura del disco è sfacciatamente alla Seasons in The Abyss – ndF), per poi risolversi in una sfuriata speed metal con cantato rabbioso ed enfatizzato da riverbero e delay che, a differenza di altri casi, non mi risultano indigesti.
Il resto del disco scorre bene, la scrittura dei pezzi è molto intelligente. Riescono a creare sapientemente un crossover piacevole di speed metal anni ’80 e punk, con la consapevolezza di non inventare nulla ma senza neanche cadere nello scontato.
Il 12″ risulta l’evoluzione naturale del demo del 2017, in cui gli elementi metal erano già evidenti ma dove era senza dubbio marcata anche un’impronta raw punk, figlia del trend un po’ estemporaneo che ha caratterizzato quegli anni. Questa evoluzione riguarda sia la scrittura dei pezzi che la produzione, che nell’EP è ottima, mentre nel demo era un po’ forzatamente lo-fi, sebbene le due produzioni abbiano in comune il nome di Will Killingsworth in sede di mixaggio e mastering.
I Witchtrial sono certamente una di quelle band che osserverò con curiosità nei prossimi anni e ne consiglio l’ascolto agli amanti del metal e del crossover degli anni ’80.