Turn Against – Memori (recensione)

Turn Against – Memori (recensione)

Marzo 28, 2020 Off Di fr3ng

Parlare di post-qualcosa vuol dire spesso relegare alla categoria altro un sound che non si riesce a inquadrare in modelli codificati. Non è questo il caso dei Turn Against di Comacchio (FE), band che si definisce post-punk/hardcore e che lo fa con assoluta cognizione di causa e con riferimenti ben precisi.
È uscita da poco la loro quarta produzione, l’EP Memori, un ottimo concentrato di passione e potenza.
Il disco è composto da cinque tracce alternate specularmente tra canzoni vere e proprie, di durata media di sette minuti, e interlude strumentali.
La scrittura è decisamente matura. Non deve essere semplice scrivere un pezzo di sette minuti senza essere banali.
Stilisticamente mi ricordano molto le band post-qualcosa degli anni ’90 -e non potrebbe essere altrimenti- quali Breach, Unsane, Refused, Neurosis e Isis, con evidenti interventi a gamba tesa di roba decisamente più moderna, che possiamo individuare in band quali Modern Life is War, Defeater, Deafheaven, Cult of Luna.
Il cantato in italiano è senza dubbio una scelta coraggiosa quando si propone uno stile che ha riferimenti come quelli citati sopra, ma in qualche modo conferisce carattere e personalità. I testi,  esistenziali, sono un’analisi tanto introspettiva quanto sociale e politica e sono coerenti con la musica proposta.
I suoni sono decisamente azzeccati e nell’ascolto non posso non avere un occhio di riguardo per le chitarre, sapientemente alternate tra suoni più secchi e suoni modulati, specialmente nelle fasi più atmosferiche.
L’artwork, a mio parere, non rende del tutto giustizia alla qualità del disco e ritrae una palude, probabilmente a rimarcare l’origine palustre della band.
Per concludere, Memori è certamente un ottimo lavoro e non deluderà gli amanti di certe sfumature più riflessive ed elaborate dell’hardcore punk.