Testament – Titans of Creation (recensione)

Testament – Titans of Creation (recensione)

Giugno 27, 2020 Off Di Noise

In questo 2020 che verrà ricordato, per ora, per vari disastri ambientali, potenziali terze guerre mondiali, pandemia e insurrezioni popolari nella patria del capitalismo mondiale, il dodicesimo album in studio dei Testament ci ricorda che il ciclo continuo distruzione/creazione è lì dalla notte dei tempi ed il thrash metal del quintetto californiano si inserisce in questo ciclo: distruzione per l’immancabile impatto sonoro e creazione per via della comprovata capacità creativa di Chuck Billy, Eric Peterson e soci. Pur non aggiungendo nulla rispetto a pietre miliari come The Legacy, Practice What You Preach, Souls of Black, The Ritual, siamo di fronte ad un lavoro ben fatto, che rimane nel solco tracciato dai più recenti Brotherhood of the Snake e The Formation of Damnation, specialmente per le onnipresenti parti melodiche, sia nelle chitarre che nel cantato.
Le tematiche trattate spaziano dalla sempre attuale minaccia bellica (World War III) fino a rispolverare antichi miti e scritture (Curse of Osiris, Code of Hammurabi ed Ishtar’s Gate): in linea con un’iconografia da sempre fonte di ispirazione in ambito thrash/death, passando anche per l’aperta critica ai tutori dell’ordine pubblico (City of Angels).
Se vi piace non avere sorprese da gruppi seminali di questo calibro, apprezzerete questo lavoro, anche se probabilmente non rimarrà scolpito nella vostra memoria. Se invece vi state approcciando solo ora a questa band o magari li avete ascoltati di sfuggita prediligendo altro, dopo l’approccio fate un bel salto indietro di 30 anni e poi ritornate al presente.

 

Testament – Titans of Creation (Nuclear Blast Records)