Blades [Berlino] (intervista)

Blades [Berlino] (intervista)

Maggio 20, 2019 Off Di fr3ng

Ho avuto il piacere di scambiare due chiacchiere con i Blades, band punk hardcore che ha sede a Berlino ma che è composta interamente da giovani e avvenenti musicisti italiani.

 

Ciao ragazzi. Che tempo fa a Berlino?
Dobbiamo necessariamente partire dal meteo? È Maggio, fa freddo e del sole non si vede nemmeno l’ombra.

La più classica delle domande: ci raccontate brevemente la storia dei Blades?
I Blades nascono nel 2014, Fabrizio e Mauro si conoscono già da Roma, entrano poi in contatto con una pietra miliare dell’hardcore punk nostrano che è il Gallo e cominciano a buttare giù qualche idea per formare un gruppo, poi arriva la parte più difficile, trovare un batterista, merce sempre più rara nel genere. Una volta conosciuto Dam, non ci separiamo più, e da quasi 5 anni con pause più o meno lunghe siamo i Blades. Lo scorso Novembre è uscito il nostro primo LP per Tornado Ride Records & Goodwill Records (leggi recensione su DMM), a breve riprenderemo con i concerti per promuoverlo, ma siamo già al lavoro sui nuovi brani.

In quali band avete militato in Italia? Alcuni di voi hanno i capelli bianchi o ne hanno pochi, quindi la lista sarà lunga…
Buttiamo giù qualche nome nero su bianco prima che inceda anche l’alzheimer:
By all means, Headed Nowhere, Thee Oops, Badmouth, King Howl, Golden Violence, Rise from the Agony, Curtain…..la lista sarebbe lunga ma non vogliamo tediare i nostri cari lettori.

Quali sono le principali differenze che notate tra Berlino e l’Italia nell’approccio alla musica, e in particolare all’hardcore punk?
La differenza maggiore è che qui il genere ha più visibilità e più “seguaci”,  ci sono grandi negozi specializzati nella vendita di dischi e o merchandising hardcore punk, ci sono concerti tutte le settimane, dai gruppi più “piccoli” ai gruppi più “grandi” e blasonati.
Questo è un bene perchè fa di Berlino uno dei crocevia dell’ hardcore punk europeo. Dall’altra parte ci manca l’autenticità delle realtà italiane dove per organizzare un concerto bisogna rimboccarsi le mani e sbattersi da morire.

Cosa vi ha spinti a fare una band tutta italiana a Berlino? È stata un’esigenza o una scelta?
Onestamente nessuna delle due, non abbiamo coscientemente scelto di voler fare una band italiana a Berlino, ma quando ci siamo chiesti “con chi vorresti suonare?” Abbiamo realizzato che a Berlino c’erano persone che gia conoscevamo dall’Italia, o personalmente o attraverso i gruppi in cui avevano suonato. Non ci siamo fatti scappare l’occasione di poter suonare con amici che prima erano disseminati per la penisola e adesso abitavano a 15 min di distanza.

Berlino, si sa, è crocevia di popoli e culture diversi. Esistono molti gruppi non tedeschi che hanno sede a Berlino? Questa cosa come viene vissuta dai locals? C’è unione nel panorama locale o esiste una frammentazione su base culturale?
Ci sono molti gruppi che hanno elementi provenienti da diverse parti del mondo, ovviamente è una ficata poter suonare con persone che vivono qui da anni o che sono di passaggio e hanno deciso di entrare a far parte di band o di fondarne una, come nel nostro caso.
Come in tutte le parti del mondo la parziale frammentazione della scena c’è anche qui, non direi su base culturale, ma più sulle varie sfumature di hardcore punk che si intende proporre.
Come le band, anche i promoters spesso vengono dall’estero ed è difficile avere un panorama super omogeneo.

Avete mai suonato in Italia come Blades? Se no, avete intenzione/possibilità di farlo?
Da buoni punk siamo anche disorganizzati per cui non abbiamo ancora suonato in Italia. Bolle però qualcosa in pentola, per Settembre/Ottobre speriamo di fare qualche data in Italia, ti informeremo non appena le date sono confermate.

I tedeschi si sono mai ripresi da quei 2-0 (2006) e 2-1 (2012)?
Impossibile. Pensa che con alcuni amici vedemmo la partita del 2012 in una nota pizzeria italiana insieme al  batterista tedesco dei Bad Co. Project ( ex Oxymoron). Decise di sfidarci e di vedere la partita con noi in una pizzeria italiana, sicuro di poterci deridere a fine partita. Il finale potete immaginarlo.

Bene ragazzi. Vi ringrazio per il vostro tempo. Spero di incontrarvi sui palchi prima o poi.
Grazie mille a te per la nostra prima intervista e in bocca al lupo per questa bomba di zine.