IENA – La Morte Chiama (recensione)

IENA – La Morte Chiama (recensione)

Novembre 21, 2019 Off Di fr3ng

Sebbene io sia un discreto ascoltatore di Oi!/street punk e affini, le nuove proposte italiane in questo ambito -esclusa una manciata di casi- mi annoiano a morte. Ci sono molte nuove band, alcune tecnicamente ineccepibili, la cui offerta è però praticamente identica sia sul piano stilistico (Oi-core veloce col vocione gutturale e ritornello col coro da stadio) che contenutistico (retorica di facile consumo trita e ritrita).
In questo contesto, per quanto definirli un gruppo Oi! sia ingeneroso e riduttivo, i fiorentini Iena portano un po’ di aria fresca rispetto ai canoni in voga al momento.

In realtà c’ho messo almeno un paio di ascolti per farmi piacere il loro La Morte Chiama.
Se non è stato amore a prima vista non è perché non lo consideri un bel disco, anzi, è uno di quegli album fatti a mestiere dal primo all’ultimo dettaglio.
Quello che ha creato qualche iniziale riserva è il fatto che, sebbene in Italia la band abbia uno stile al momento unico, l’impressionante somiglianza con i Rixe di Parigi è palese, sia nelle ritmiche che nel cantato.
Riascoltandolo per bene, a mente fresca e senza preconcetti, l’ho apprezzato per quello che oggettivamente è: un bel disco.
Otto pezzi scritti e prodotti bene e senza illusioni virtuosistiche. Roba semplice ma studiata, per intenderci.

I suoni mi piacciono molto, meno lo-fi rispetto a quelli dei beniamini Rixe, anche se pure su quel fronte i riferimenti sono innegabili.
I testi sono il nichilismo portato alla sua forma estrema, con il tema della morte costantemente presente, come il titolo del disco lascia presagire.
Molto belle le grafiche (anch’esse di rixiana memoria) con cover colore pastello sullo sfondo e soggetto stilizzato al centro. I testi sono scritti a mano.

La Morte Chiama è una produzione della veterana SOA Records e della Timebomb Records, etichetta di recente nascita che sta lavorando molto bene.

Per concludere, credo sia piuttosto inutile ascoltare un disco insistendo sul solito “è uguale a”. I Rixe stessi hanno reinventato i Nabat, ma sono stati da subito considerati degli innovatori. La Morte Chiama si fa ascoltare con piacere, non annoia e a me basta e lo stesso vale per i concerti degli Iena, che ho avuto modo di vedere più volte.