Big Cheese – Punishment Park (recensione)

Big Cheese – Punishment Park (recensione)

Marzo 18, 2020 Off Di fr3ng

Leeds si conferma in grande forma e continua a sfornare dischi di qualità. L’ultimo, in termini cronologici, è Punishment Park, primo LP dei Big Cheese.
Aspettavo fremente l’uscita del disco, che ha visto la luce solo un paio di settimane fa ma che era stata annunciato già alla fine dell’anno scorso. L’album è pressappoco come me lo aspettavo. Ci sono evidenti segni di miglioramento rispetto al precedente EP Aggravated Mopery, sia nella scrittura che nella produzione.
Si tratta di un hardcore di chiara matrice newyorkese, che attinge in maniera piuttosto evidente da band quali Breakdown, Outburst, Rest in Pieces, il tutto ben mescolato con tinte metal di fine anni ’80 che impreziosiscono il risultato.
L’album, composto da nove tracce (8 + un intermezzo non musicale) per una durata complessiva di una ventina di minuti, si apre con una lunga rullata che alimenta la suspense e si risolve in un riffone mosh anni ’80 di un groove pazzesco. Il disco prosegue in maniera coerente e con intensità costante, intervallato da picchi di potenza notevoli. La traccia numero sette (Write Off) vale da sola il prezzo del biglietto ed è probabilmente la migliore del disco insieme a Pennine Scrubs.
I suoni sono stati adattati perfettamente allo stile proposto. Scordatevi quindi suoni moderni e puliti e chitarroni high gain.
Punishment Park è prodotto da Triple-B records, sigillo di qualità per definizione, e Quality Control HQ.